venerdì 4 febbraio 2011

Salti d'evoluzione tecnologica

Sfogliando la stampa di settore ci ritroviamo a leggere le lodi rivolte (giustamente) alla BMW S1000RR, una grande moto sportiva che ha avuto il merito di spingere il limite tecnologico un gradino sopra all'offerta del classico mercato predominante giapponese.
Perciò in questi tempi filo-bmw ritengo che ogni tanto vada rinfrescata la "memoria breve" degli scalini tecnologici per non dimenticare che modelli che hanno fatto entusiasmare generazioni di motociclisti sportivi non sono certo mancati, potrei tirar fuori dall'85 la Suzuki GSX-R750 con raffreddamento ad olio, soluzione scelta per ridurre al minimo il peso e farne una sportiva leggera, salendo al 91 la prima Honda CBR600F dal limite raggiunto dei 100 cv, l'anno dopo la sorellona 900 Fireblade che dimostrò che una maxi poteva anche essere leggera e via successivamente a tirar fuori nel 98 la prima R1....
Non posso però dimenticarmi una moto che mi faceva andare fuori di testa nel 1992, l'Honda NR una moto nata per le corse con l'intento di sostituire, senza perdere in prestazioni, il motore 2 tempi con quello a 4 tempi, il risultato fu un motore dai pistoni ovali in pratica si tratta di un 4 cilindri a V in teoria è l'equivalente di un 8 cilindri a V, un vanto di tecnica motoristica adottato per rientrare nel regolamento che ovviamente vietava un frazionamento di tale tipo.
In gara non ebbe risultati eclatanti anzi si rivelò una moto abbastanza acerba e fragile, ma avere un motore V che frulla a 20.000 rpm non è cosa da poco!
Ne venne realizzata in tiratura limitata di 300 pezzi, per 90.000.000 Lire e in Italia ne vennero acquistate 24. Beati i fortunati!

mercoledì 2 febbraio 2011

Belle giacche da moto [parte 1]

In un mondo dove i produttori di abbigliamento per moto per contenere i costi fanno a gara nel reperire e cucire le pelli all'estero esistono alcune piacevoli eccezioni.
Per carità sarebbe stupido prendersela con una premiata ditta italiana che mi offre ad un prezzo poco low-cost una giacca in pelle fatta in Turchia o in Bangladesh o in Romania, questo è il mercato attuale..... peccato che si senta la mancanza del tocco di maestria del bravo pellaio, del conciatore e del sarto, italiano.
Cmq parlavo di eccezioni ebbene ai primi posti per qualità non posso che mettere i prodotti della Lewis Leather , famoso e storico negozio nato nel 1892 come fornitore di vestiario in pelle per piloti, divenne famoso poichè riforniva (e lo fa tuttora) i motociclisti di Londra, dopo varie vicessitudini l'azienda è ancora viva ed è lanciatissima, marchio di culto nella fabbricazione di giacche, guanti e stivali.
La qualità, la maestria nella lavorazione va di pari passo con il prezzo molto alto.
Questi prodotti vanno visti come abbigliamento di culto, non hanno alcun tipo di protezioni all'interno ma per me fanno e faranno sempre tendenza.

lunedì 31 gennaio 2011

Fame e nostalgia


A quest'ora i ricordi si miscelano ad una certa fame..... un Creg-ny-hamburg lo rimangerei volentieri!